Benvenuti
nella Terra del branco, dimora di alcuni dei più gloriosi
animali dell'Africa. Io Sono Rafiki e voglio raccontarvi la
storia di un leone, un leone che occupa uno spazio molto particolare
nel mio cuore. Ogni mattina, quando il sole spunta all'orizzonte,
un gigantesco sperone roccioso cattura i primi raggi di luce.
E' la "Rupe dei Re", dimora del mio buon amico,
il Re Mufasa e della sua adorata sposa la Regina Sarabi.
Una mattina, tutti gli animali provenienti da ogni angolo
della Terra del Branco, si erano radunati alla Rupe del Re
per onorare la nascita del loro primogenito, Simba. Io Presi
parte alla cerimonia con un compito speciale. Spaccai in due
una zucca, vi immersi il dito e feci un segno sulla fronte
di Simba.
Quindi sollevai in alto il futuro re perchè tutti potessero
vederlo. Gli elefanti fecero squillare le loro proboscidi
come trombe, le scimmie saltellarono su e giù e le
zebre batterono con gioia i loro zoccoli sul terreno. Non
lontano dal luogo della cerimonia, in una caverna dietro la
Rupe dei Re, un accigliato leone dalla nera criniera bonfonchiava:
"La vita a volte è ingiusta, non è vero?
Io non diventerò mai re". Era Scar, il fratello
di Mufasa, geloso della posizione di Simba quale futuro sucessore
al trono.
Pochi istanti dopo, Mufasa giunse all'ingresso della caverna.
"Sarabi ed io non ti abbiamo visto alla presentazione
di Simba". Comparve anche Zazu, il fidato consigliere
di Mufasa. "Avresti dovuto essere in prima fila".
"Ero il primo della fila finchè non è nato
quel micio spelacchiato". Detto questo, Scar uscì
sprezzante dalla caverna. In poco tempo, Simba divenne un
leoncino robusto e giocherellone. Una mattina presto lui e
Mufasa salirono sulla sommità della Rupe dei Re. Mentre
osservavano il sorgere del sole, Mufasa indicò i raggi
che andavano illuminando la Terra del Branco. "Guarda,
Simba. Tutto ciò che è illuminato dal sole è
il nostro regno". Simba percorse l'orizzonte con lo sguardo
e notò in lontananza una macchia scura. "Ed i
posti all' ombra, allora?" "Quelli sono oltre i
nostri confini. Non ci devi mai andare, Simba". "Ma
credevo che un re potesse fare ciò che vuole".
"Essere re vuol dire molto di più che fare quello
che vuoi. Tutto ciò che vedi coesiste grazie ad un
delicato equilibrio. Come re, devi capire questo equilibrio
e rispettare tutte le creature, dalla piccola formica alla
saltellante antilope. Siamo tutti collegati nel grande cerchio
della vita". Più tardi, rimasto solo, Simba incontrò
Scar. "Ehi, zio Scar, indovina?
Io sarò re della Rupe dei Re. Il mio papà mi
ha appena fatto vedere il regno. E io lo comanderò
tutto quanto". Scar guardò astutamente il cucciolo
di leone. "Ti ha fatto vedere cosa c'è dietro
l'altura del confine Nord?" "beh, lì no.
Ha detto che non ci posso andare". "Una decisione
assolutamente sensata. E' troppo pericoloso. Solo i leoni
più coraggiosi ci possono andare. Promettimi di non
andare mai in quell'orribile posto". Quando simba tornò
a casa, vi trovò la sua amica Nala e la madre di lei,
Serafina, venute a far visita a Sarabi. "Vieni! Ho appena
saputo di un posto fantastico". Le madri diedero ai due
cuccioli il permesso di uscire, a patto che con loro ci fosse
anche Zazu. Simba e Nala si misero a correre per la Terra
del Branco nel tentativo di distanziare il loro baby-sitter,
facendosi inseguire in mezzo ai branchi di animali finchè
non lo seminarono. Liberatisi di Zazu, i cuccioli cominciarono
a giocare alla lotta.
Nala, con una finta prese Simba alle spalle e lo atterrò.
insieme ruzzolarono giù per il pendio finendo in un
oscuro crepaccio pieno di teschi e ossa di elefante. "Whoa!"
Simba si guardò intorno e trasalì. "Ci
siamo! Ce l'abbiamo fatta!" Ma Prima che i cuccioli potessero
iniziare l'esplorazione, furono raggiunti da Zazu. "Oh,
Accidenti!" "Avete superato largamente i confini
della Terra del Branco. Ed al momento direi che siamo tutti
in grave pericolo". D'un tratto tre iene sbucarono fuori
dagli occhi di un teschio d'elefante. Spaventati, Simba, Zazu
e Nala fecero un balzo indietro. Erano Banzai, il suo compare
Shenzi e lo sghignazzante Ed. Banzai ridacchiò."Un
trio di intrusi". Zazu cercò di portare i cuccioli
in salvo, ma Banzai lo afferrò per le penne della coda
e lo bloccò a terra. Le iene circondarono le loro prede
leccandosi i baffi. "Che fretta c'è? Saremo molto
felici di avervi a cena". Mentre le iene discutevano
su chi mangiare prima, Simba, Nala e Zazu sgusciarono via
quatti quatti. Ma le iene non rimasero distratte a lungo.
Si misero al loro inseguimento costringendo Simba e Nala a
correre a più non posso. Alla fine i cuccioli tentarono
di nascondersi in mezzo ad alcune ossa d'elefante. Ma inutilmente!
E proprio quando per i due sembrava essere giunta la fine,
Comparve Mufasa che con una zampata mandò le tre iene
zampe all'aria. "Se vi avvicinate di nuovo a mio figlio...".
Le iene sgusciarono via con la coda tra le zampe e Mufasa
guardò Simba. "Hai disobbedito a tuo padre. Mi
hai molto deluso". Mufasa mandò a casa Nala e
Zazu per poter parlare da solo con suo figlio. Simba sbirciò
su verso suo padre. "Stavo solo cercando di essere coraggioso
come te". "Essere coraggiosi non significa andare
in cerca di guai". "Papà? Siamo amici, vero?
E staremo sempre insieme. vero?" Mufasa guardò
il cielo stellato. "Simba, lascia che ti dica una cosa
che mio padre disse a me. Guarda le stelle. I grandi re del
passato ci guardano da quelle stelle. Perciò quando
ti senti solo, ricorda che quei re saranno sempre lì
per guidarti. E ci sarò anch'io".
Nel frattempo le iene ricevettero la visita di Scar, che adirato
emerse dal buio della loro tana. "Vi avevo consegnato
quei cuccioli su un vassoio d'argento e non siete stati capaci
di sistemarli a dovere". "Beh, non è che
quei cuccioli fossero proprio soli, Scar". Banzai sghignazzò.
"Già cosa potevamo fare, uccidere il re?"
Scar lo fulminò con lo sguardo. "Esattamente".
Il giorno seguente, Scar invitò Simba ad accompagnarlo
nella gola. Quando vi giunsero, Scar si voltò verso
il suo giovane nipote. "Ora aspetta qui. Tuo padre ha
una magnifica sorpresa per te". Poco dopo averlo lasciato,
Scar ordinò alle iene di lanciarsi contro un branco
di gnu, per spingerlo verso Simba. Da lontano Mufasa notò
il polverone sollevato dagli animali in fuga. Scar comparve
al suo fianco. "La mandria è impazzita! Nella
gola! Ho visto Simba laggiù!" Senza aspettare
un secondo, Mufasa si lanciò in soccorso del figlio.
Mufasa Balzò giù nella gola lanciandosi in una
corsa forsennata contro il tempo. Trovò Simba e lo
afferò, mettendolo in salvo su una vicina sporgenza
rocciosa un attimo prima che il branco degli animali arrivasse
a travolgerlo. Quindi venne investito dalla valanga impazzita
degli gnu. Disperatamente cercò di issarsi su uno sperone
roccioso sopra il quale c'era scar che lo stava guardando.
"Fratello aiutami!"
Scar si protese verso Mufasa, lo tirò a sè quanto
bastò per sussurrargli all'orecchio: "Lunga vita
al re!". Quindi lasciò la presa, facendo precipitare
Mufasa verso la morte. Simba guardò oltre la sporgenza
di roccia proprio nell'attimo in cui il padre veniva travolto
dagli animali in fuga. Più tardi, Scar trovò
Simba che singhiozzava accucciato accanto al corpo senza vita
di suo padre. "E' stato un incidente. Non l'ho fatto
apposta". "Ma il re è morto. E se non fosse
stato per te, sarebbe ancora vivo. Cosa penserà tua
madre?" Simba singhiozzò più forte. "Cosa
posso fare adesso?" "Devi scappare, Simba. Scappa
lontano e non tornare mai più". Simba fece come
gli venne detto, senza sapere che suo zio aveva già
dato ordine alle iene di ucciderlo. Scar tornò alla
Rupe dei Re per prendere possesso del trono. Nel frattempo
Simba si era addentrato nella savana senza cibo né
acqua . E non passò molto tempo che si accasciò
esanime al suolo sotto il sole infuocato. Mentre gli avvoltoi
volteggiavano sopra la sua testa, un facocero dal grande cuore
di nome Pumbaa, si avvicinò al cucciolo di leone e
si rivolse al suo fidato amico Timon, una mangusta dalla parlantina
facile "E' così carino, e tutto solo. Possiamo
tenerlo?" "Pumbaa, ma sei impazzito? I leoni mangiano
quelli come noi!" Ma Pumbaa senza dargli retta, lo prese
e lo portò in salvo. Quando Simba si svegliò,
il primo pensiero che lo colpì fu la morte di suo padre.
Timon gl'insegnò allora l'Hakuna Matata, un motto che
significa: "bando alle preoccupazioni". "Devi
sempre lasciare il passato dietro di te". E questo fu
esattamente ciò che fece Simba.
E rimase nella giungla con Pumbaa e Timon per molto, molto
tempo finchè non diventò un leone grande e grosso.
Ma alla fine gli venne una gran nostalgia del branco. Una
notte, mentre guardava il cielo stellato, si ricordò
le parole che suo padre gli aveva detto tanto tempo prima.
"I grandi re del passato ci guardano da quelle stelle.
Perciò quando ti senti solo, ricordati che quei re
saranno sempre lì per guidarti. E ci sarò anch'io".
Il giorno seguente, Pumbaa venne sorpreso da una leonessa.
Simba accorse in suo aiuto. Ma la leonessa ebbe facilmente
ragione anche di lui, atterrandolo con una finta. Fu in quel
momento che Simba la riconobbe. "Nala? Che cosa ci fai
qui?" "Perchè non sei tornato alla Rupe dei
Re? Tu sei il re!" "Non sono io il re. Il re è
Scar". "Simba, lui ha permesso alle iene d'impossessarsi
della Terra del branco". "Cosa?". "Non
c'é più cibo, non c'è più acqua.
Se non farai qualcosa, moriranno tutti di fame. Sei la nostra
unica speranza". "Non posso tornare". Simba
gridò al cielo. "Avevi detto che mi saresti sempre
stato vicino. Ma non è così. E' stata colpa
mia!" Simba non si sentiva di sfidare scar, così
rimase nella giungla con Nala e i suoi amici. Ma io sapevo
che per Simba era venuto il tempo di occupare il suo posto
nel cerchio della vita e mi diressi verso la giungla. Quando
Simba mi vide, rimase sorpreso. "Ma chi sei?" "La
domanda è 'chi sei tu'?" "Credevo di saperlo.
Ora non ne sono più tanto sicuro". "beh,
io so chi sei. Sei il figlio di Mufasa. E' vivo! E te lo farò
vedere. Segui il vecchio Rafiki. Lui conosce la strada".
Guidai Simba fino allo specchio di una sorgente. Quando guardò
nell'acqua, vide un leone. "Quello non è mio padre.
E' solo la mia immagine". "No. Guarda con attenzione.
Vedi, lui vive in te". Magicamente apparve lo spirito
di Mufasa. "Guarda dentro te stesso, Simba. Tu sei molto
più di quello che sei diventato. E devi prendere il
tuo posto nel cerchio della vita". Incoraggiato dalle
parole di suo padre, Simba s'incamminò verso la Rupe
dei re, seguito da Nala, Pumbaa e Timon. Quella che vide arrivando
era una terra arida e desolata: le iene ne avevano preso il
pieno controllo. In quel momento Scar stava urlando contro
la madre di Simba. Sarabi si girò verso Scar. "Dobbiamo
lasciare la Rupe dei Re". "Non andiamo da nessuna
parte. Io sono il re. Posso fare ciò...". "Se
valessi solo la metà di quanto valeva Mufasa, non...".
"IO VALGO DIECI VOLTE PIU' DI MUFASA!" Di colpo
un lampo illuminò la Rupe sulla quale si stagliava
Simba. Scar fece un balzo indietro. "Simba! Sono un po'
sorpreso di vederti... ancora vivo". "Dammi una
sola buona ragione per cui non dovrei farti a pezzi".
Ma Simba fu costretto da Scar a confessare di fronte a tutti
i leoni di essere stato lui a causare la morte di suo padre.
Scar sogghignò. "Oh, Simba, sei di nuovo nei guai.
Ma questa volta non c'è il tuo paparino a salvarti.
E ora tutti quanti sanno perchè". Cadde un fulmine
e appiccò il fuoco alla sterpaglia secca della Terra
del branco. Simba scivolò nel pendio. Pregustando la
sua fine, Scar gli confessò di essere stato lui a uccidere
suo padre. Con uno sforzo immane Simba riuscì a issarsi
sulla rupe e si lanciò contro Scar, mentre Nala e le
altre leonesse si univano in battaglia disperdendo le iene.
Senza più via di scampo, Scar supplicò suo nipote.
"Simba, mi farò perdonare, te lo prometto. Come
posso sdebitarmi con te?" "Vattene , vattene via,
Scar e non tornare più". Scar fece per andarsene
ma di colpo si voltò lanciandosi un'ultima volta contro
Simba. Simba evitò l'assalto di Scar che nello slancio
precipitò dalla rupe giù nella gola, dove aspettavano
fameliche le iene. Zoppicando vistosamente, Simba raggiunse
la sommità della Rupe dei Re e lanciò un possente
ruggito mentre guardava quello che era il suo regno. Non passò
molto tempo che la Terra del branco prese a rifiorire. Nala
rimase al fianco di Simba e presto nacque il loro primogenito.
Alla presenza di tutti i loro amici, inclusi Zazu, Pumbaa
e Timon, ebbe luogo la celebrazione di una nuova vita. Dopo
aver fatto un segno sulla fronte del cucciolo, lo sollevai
in alto perchè tutti nel regno potessero vederlo.
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